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Il Timing, delle Fratture del Femore Prossimale nell’anziano
Il problema del timing delle fratture dell’estremità superiore del femore, costituisce da sempre motivo di dissonanza tra gli Studiosi, sia per i numerosi motivi organizzativi locali che ne condizionano l’operatività, sia per i problemi particolari di ciascun paziente.
L’Associazione Italiana, Traumatologia e Ortopedia Geriatrica (AITOG) nata nel 1996 da un piccolo nucleo di Ortopedici che ne hanno intuito l’importanza -dato l’aumento numerico degli anziani e delle patologie ad essi correlate- ha da sempre cercato, attraverso Congressi e pubblicazioni, di indicare linee guida di trattamento che vorrebbero costituire dei paletti entro cui muoversi per offrire un trattamento ottimale e mirato delle patologie traumatiche, in particolare di quelle dell’estremità superiore del femore.
In proposito vanno ricordati i Congressi (i più significativi, dai primi di Crema agli ultimi di Bergamo, Ostuni e Siena), nonché il libro “Le fratture del femore prossimale nell’anziano” edito dopo il Congresso di Ostuni (Br), in cui si sono approfonditi molti punti controversi circa il trattamento ed ha fatto capolino -sempre più insistentemente- il problema del timing che rimane -come detto prima- argomento assai controverso.
Quando operare? Come? Con quali limiti di sicurezza? Sono i punti di domanda, cui questo volume ha voluto tentare di offrire una risposta. Risposta certamente non condizionante in senso assoluto -perché il lavoro del Chirurgo è sempre di un singolo verso un altro singolo, ciascuno con le sue implicazioni- ma comunque offrire ai Colleghi, specialmente ai più giovani, una linea di guida che possa aiutarli nella difficile scelta della cura di un anziano traumatizzato.
Con questo spirito i vari Autori hanno riferito delle loro esperienze, lasciando peraltro a ciascuno la libertà di scelta del trattamento più opportuno in ogni singolo caso, anche in relazione a quanto la Struttura in cui si opera mette a disposizione dell’équipe chirurgica.
Si spera di avere reso un valido servizio ai nostri pazienti –ai quali è rivolta tutta la nostra attenzione ed operatività-, alla nostra categoria professionale –spesso perseguitata dal contenzioso- all’AITOG nel suo sforzo di offrire a tutti gli Operatori le migliori proposte dei propri Soci.
Vittorio Valerio
LA PATOLOGIA, METABOLICA TRAUMATICA E DEGENERATIVA DELLA COLONNA VERTEBRALE NELL’ANZIANO
PREFAZIONE
Carissimi colleghi,
L’A.I.T.O.G. (Associazione Italiana di Traumatologia e Ortopedia Geriatrica) è l’Associazione Italiana che unisce gli Ortopedici-Traumatologi con interessi specifici sulla patologia osteo-articolare dell’anziano. L’osteoporosi è certamente una delle cause maggiori a determinare episodi patologici del tessuto scheletrico dell’anziano, ma la patologia degenerativa in generale per loro non è da meno.La cultura della prevenzione della osteoporosi quasi sempre è percepita dall’anziano e dalla società solo al momento della frattura, ed il dolore cronico della colonna è interpretato come una normale evoluzione dell’invecchiamento verso il quale nulla è da fare o non conviene fare.
Ma v’è da dire che, pur essendo vero che non vi è nulla da fare contro la degenerazione biologica dell’invecchiamento, è altrettanto vero che, come è avvenuto con la protesica articolare, anche per la patologia della colonna nell’anziano incominciamo a vedere soluzioni mediche e chirurgiche idonee a migliorare la sofferenza per tale patologia. Certo il distretto anatomico di cui stiamo parlando pone delle difficoltà sicuramente maggiori di una patologia di altri distretti articolari, ma l’evoluzione tecnologica attuale, sia nelle tecniche chirurgiche che nei materiali, smorzano gli ostacoli che finora ci facevano temere un approccio più invasivo in ogni senso. Uno dei temi affrontati nel 3° Congresso nazionale dell’AITOG che ho avuto l’onore di presiedere a Manfredonia è “la patologia metabolica traumatica e degenerativa della colonna nell’anziano”.I lavori svolti su tale argomento sono raccolti in modo organico in questo secondo volume della collana AITOG affinché rimanga traccia storica e di insegnamento di una cultura medico-chirurgica su una patologia già di per sé difficile nel giovane paziente e si può immaginare quanto nell’anziano o grande anziano. Ragione per cui in questa pubblicazione potremo vedere com’è innanzitutto importante l’impostazione per un trattamento medico preventivo e curativo, senza escludere la possibilità di trattamenti più aggressivi che vanno dalla chirurgia mini-invasiva a quella maggiormente invasiva con l’intervento pluridisciplinare, medico, fisioterapico e chirurgico, senz’altro importante in età avanzata. Non mancano informazioni sugli aspetti medico-legali anche se ritengo sia ben chiaro il rischio nell’espletamento di qualunque trattamento nell’anziano paziente forte per la sua vetusta età ma comunque debole per la stessa ragione. Questo libro è un ulteriore contributo alla crescita culturale dell’AITOG ed è la dimostrazione di come tanti colleghi, che ringrazio, credono nel suo sviluppo che non deve essere solo ortopedico-traumatologico ma deve coinvolgere tutte le professionalità perché “l’anziano man mano che avanza con l’età non è altro che il crogiolo di tante patologie”
Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato.
Luigi Fantasia